All’UNITRE di Cormòns Irene Navarra presenta"La Metafisica della Luce nella lirica di Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti e Dante Alighieri". Letture di Mariolina De Feo

 
 

Incontro all’insegna della cultura per l’UNITRE di Cormòns. Nell’ambito del suo “Laboratorio di Scrittura Creativa” Irene Navarra ha proposto un itinerario di lettura della lirica di Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti e Dante Alighieri nell’ottica della Metafisica della Luce, ossia di quel contesto speculativo del sapere filosofico e teologico medievale che informò di sé la società del tempo sotto la spinta di molteplici influssi. Fondamentale quello di Bonaventura da Bagnoregio che interpretò Dio come Luce, e non in senso metaforico, ma in quanto prima forma comune, regolatrice e conservatrice di tutti i corpi. Il mistico gettò così le basi per una concezione che sarebbe poi giunta a maturazione poetica in Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti e Dante Alghieri promotori del Dolce Stil Novo e della visione spiritualizzata della donna. Essi infatti la sublimarono a un punto tale da renderla angelo in terra e fonte di salvezza. In pieno accordo pertanto con la Metafisica della Luce. Questo il punto di partenza della lezione, coadiuvata dalle letture sapienti di Mariolina De Feo, capace sempre di proporre con chiarezza anche i testi dei grandi maestri della tradizione, permettendo così il superamento delle difficoltà di comprensione inevitabilmente legate alla lingua antica. A due voci dunque si è compiuto un percorso di scoperta della figura della donna come guida a sentimenti di cortesia e gentilezza e nella doppia accezione di Amore/ Conoscenza. Dal modello del Lancelot di Chrétien de Troyes ai versi immortali di Guido Guinizzelli che loda la sua “gentilissima” rapportandola alle meraviglie naturali, a Guido Cavalcanti per cui è puro splendore, a Dante Alighieri infine e a Beatrice, resa pienamente creatura angelica e assunta nella gloria dell’Empireo, si sono snodati gli interventi a intarsio di Irene Navarra e Mariolina De Feo davanti ad un pubblico numeroso e particolarmente emozionato.


Irene Navarra, Quaderni di critica / Artemisia Eventi Poesia / Note per la stampa /
24 febbraio 2011

"La voce dei poeti" Mariolina De Feo ospite del Laboratorio di scrittura creativa di Irene Navarra all'UNITRE di Cormòns.

 
 

Immaginiamo una scena e una donna che la domina da regina incontrastata.
In un piccolo ambiente raccolto, protetta dal cono di luce di una vecchia lampada inglese, accanto alla scrittrice Irene Navarra che si occupa del contesto letterario, Mariolina De Feo – “la voce dei poeti” per molti intellettuali - fa volare i versi “ventosi” di Giorgio Caproni. Quelli dedicati alla madre, Anna Picchi (Annina), ne Il seme del piangere, l’intensa raccolta in cui converge tutta la sua ispirazione e sapienza compositiva speciale, il senso del colore e della sfumatura, l’armonia e la dissonanza. Registri, questi, che l’attrice ben conosce perché connaturati alla sua sensibilità.
Lasciato andare nella dovuta malinconica leggerezza il magnifico livornese con il Congedo del viaggiatore cerimonioso, l’espressione di Mariolina si fa arguta, stupefatta, anche graffiante a tratti mentre affronta Welcome in Rome di Ennio Flaiano, un monologo tagliato su misura per lei. Il grande sceneggiatore l’avrebbe sicuramente amata, le avrebbe affidato le sue pièce, le sue satire, i racconti talvolta corrosivi. Così piace pensare almeno a chi la ascolta e si immedesima negli autori che va interpretando: da Leopardi a Queneau. Appartenenti di certo a mondi lontani, diversissimi. Per tutti forse, ma non per lei che li affronta come se fossero le corde di un violino da far suonare in tutta la loro potenzialità nascosta. Con risoluta dolcezza. E tanta maestria. Ora morbida, ora pungente, umoristica dell’umorismo pirandelliano quando biascica volutamente i toni dialettali di una attendibilissima portinaia Morlatti, una milanese un po’ sguaiata che è vero e proprio snodo di medietas tra il tragico d’inizio e l’elegia sofferta della storia de Il peccatore / ‘notte, stella di Alessandra Rea.
E l’approdo poi, davanti a un uditorio con il fiato sospeso, la meta inaspettata quando Mariolina arriva ai giochi funambolici degli Esercizi di stile di Raymond Queneau, che lei tratta con il distacco del maître à penser abituato a tutte le mutazioni giocoliere del mezzo retorico.
Quanto ho appena narrato accadeva giovedì 2 dicembre scorso, nelle aule dell’UNITRE di Cormòns, durante una lezione del Laboratorio di scrittura creativa che ha per docente Irene Navarra, poetessa goriziana. Per gli studenti del suo Corso, dunque, un pomeriggio mirabile in cui le letture della De Feo, accanto alle Introduzioni e alle Annotazioni della Navarra, hanno riproposto alcune tappe essenziali dell'avventura iniziata l'ottobre scorso. Un approfondito percorso di scoperta delle leggi dello scrivere letterario si è snodato dalla Teoria della visione alla Rivisitazione della figura retorica come eterna variante combinatoria, attraverso il Binomio fantastico e le fondamentali esperienze del Punto di vista, in particolare quelle de L'occhiale indiscreto di Flaiano. Un grazie sentito pertanto all’artefice dell’evento anche da parte degli spettatori fortunati che hanno seguito con gioia empatica la performance spontanea.


Silvia Valenti, in Voce Isontina dell'11 dicembre 2010