Elena Vogric, Gartrož

 
 

Gartrož è una raccolta di ricette. Un po' particolare. Come l'autrice.
Elena Vogric è ricca di uno speciale fuoco intimo. La incontrate e capite al volo quanta passione metta in tutto ciò che fa. Si tratti di curare il terreno della vigna e dell'orto, di scrivere impressioni sull'articolarsi dei cicli stagionali, di curare le memorie della famiglia, le consuetudini agresti. Per capire il suo mondo è opportuno orientarsi su una mappa percorsa da un filo chiaro. Rosa come Gartrož, la Rosa di Gorizia: il prezioso ortaggio che identifica con croccante gentilezza e bontà squisita il nostro territorio. E talvolta giallo come la magnifica varietà più pallida, detta Canarino. Di questi frutti della terra parla Elena nel suo libro. Li presenta vestendoli di sfoglia, impastandoli con la farina in pani fragranti, con le patate in gnocchi golosi, racchiudendoli insomma in scrigni insaporiti dal gusto unico di verdure pregiate. Che nutre solo con sane sostanze vegetali. Così anche nella coltura delle viti. Il suo vino è sempre diverso - perché le annate non sono mai uguali - ma sempre schietto perché sempre sapientemente coltivato partendo da un'approfondita conoscenza delle tradizioni, tutt'uno con le radici naturali evocate nelle singole ricette e intuite come colore nel vento del tempo.




Irene Navarra

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Nella terza foto: Stefano Vogric, il nonno di Elena e promotore del Progetto Gartrož. A lui è dedicata la lirica in quarta di copertina (seconda immagine).


Radic-i

(Ricordando l'amato nonno)

Semino,
attendo nella pioggia, nel sole
i cespi.
Nell’afa socchiudo gli occhi
lontano le brinate, la raccolta.
Nel ricordo la tua voce,
- saggio -
la terra non tradisce ma-i.