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Quando la salvezza esistenziale viene dalle parole e dalle poesie 
 
Non sono certo cose di minore importanza. I «Dettagli» di Irene Navarra sono, sì, piccoli elementi di vita, ma si mostrano come squarci rivelatori di un’esistenza minuziosamente analizzata. Dettagli lungamente interiorizzati, immersi nel mare di una profonda cultura, da cui ora riemergono in veste poetica per offrirsi al lettore. «Dettagli» è il titolo del secondo volume di poesie di Irene Navarra, goriziana, docente al Liceo Classico «Dante Alighieri», con alle spalle una consolidata familiarità con la scrittura e una frequentazione gratificante di premi e concorsi. E protagonista nella sala del Consiglio provinciale della presentazione della sua ultima fatica letteraria, uscita da poco per i tipi delle Edizioni della Laguna e già nelle librerie. Affollatissima la sala: amici, colleghi, studenti di ieri e di oggi. Una testimonianza di affetto all’autrice, notava nel suo saluto l’assessore provinciale all’Istruzione, Luciano Migliorini, e naturalmente una dimostrazione di un solido legame con la scuola, «quel pilastro della formazione culturale e civile di Gorizia che è il Liceo classico», come sottolineava il direttore editoriale delle Edizioni della Laguna, Marino De Grassi. La voce poetica di Irene Navarra racconta un percorso di salvezza esistenziale, proprio come indicava Rainer Maria Rilke nelle sue «Lettere a un giovane poeta», in cui parola e poesia si individuano quale mezzo privilegiato per il fine salvifico e strumento indispensabile per soddisfare la necessità dello scrivere. Altro ancora ritorna nella lirica di Irene Navarra. Per esempio, l’ombra di Carlo Michelstaedter dal «Dialogo della salute», «che - ha ammesso l’autrice - mi ha tenuta per mano, mi ha davvero persuasa». Soprattutto nelle prove, anche dure, che hanno toccato gli affetti e la sua salute e che sono state puntualmente trasposte in quella parola poetica che rinnova la quotidianità e la dipinge con i colori della natura, dell’amore, della memoria. Elementi, questi, che si stagliano come punti fermi di tutta la poetica, scandagliata dalla presentazione di Marina Bressan e proposta nelle letture da Mariolina De Feo. 
 

Dalia Vodice, Il Piccolo, 30 aprile 2005

 
 
I Dettagli di Irene Navarra 
 
Dopo Margini ecco il nuovo volume di Irene Navarra che, con i suoi Dettagli, ci fornisce un ulteriore romanzo della sua vita. I suoi versi infatti non si possono leggere a sé stanti ma tutti di seguito, come avviene per un romanzo. E di un percorso, appunto, si tratta, di un lungo percorso attraverso la sofferenza, che, dopo tanto cercare, porta alla luce, cacciando tutta l'indifferenza postmoderna di questo mondo attuale. Una luce da conquistarsi combattendo con le unghie e con i denti, e che appare solo dopo aver molto patito ed esser passati per il dolore di Michelstaedter e tutte le lusinghe negative della filosofia.
L’autrice cerca e cancella il male come una visionaria. La natura le viene incontro e lei si serve di essa per dire ciò che le urge dentro - in modo criptico talvolta - sempre chiamando a raccolta tutte le tessere del suo mosaico verbale. Perché il suo vocabolario è ricco e si sostanzia non di orpelli ma vive nel sangue della sua carne. Mentre scrive, le parole le fioriscono intorno e allora ogni cosa pronunciata prende vita, diventa colore e gemma, si invischia nel dettato prosodico e assume connotazioni varie, poetiche sempre ma anche significanti.
E per rendere più chiaro il suo frasario lirico la Navarra ha voluto impreziosire il libro con le illustrazioni di alcune opere del pittore Roberto Faganel, che evidenziano bene il suo sentire. Ecco allora nel percorso della poetessa anche il cammino dei dipinti di Faganel. Gli alberi, le viti contorte sullo sfondo del crepuscolo sono sostituiti da un volo di animali strani nella luminosità ambrata della sera, per poi divenire infine tanti fenicotteri bianchi in un contesto rosato dove la luce è sovrana. Come lo spirito della poetessa riverberato nell’olio a suggello dell'ultima poesia (Le donne dall’anima di velo): un nudo che, se anche ha il corpo oscurato, brilla di luce nel capo, angelo come vuole la poetessa, pensando ancora una volta all'incanto femminile. 
 

Mariuccia Coretti, Il banco di lettura (Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione),
2005 - 2006