Alberto Delbianco non solo fumettista.

 
 

La mostra "Alberto Delbianco non solo fumettista" (Galleria Seghizzi, Corso Verdi 85 - Gorizia / 12 aprile - 13 maggio 2015) ripercorre l'itinerario dell'artista ponendo l'accento sull'eclettismo d'ispirazione che lo caratterizzò. Vi si racconta la sua attività attraverso la grafica, fino agli oli dell'ultimo periodo della vita. Ne risalta una cifra stilistica personalissima per la pulizia netta del tratto - così istintivo e immediato -, per l'uso parsimonioso del colore, per l'ideazione originale dei personaggi, tra i quali davvero unico è l'organismo monocellulare Paramecius dalla sarcastica filosofia primitiva. In tutta la sua produzione troviamo, come costante di poetica, la tendenza a un linguaggio satiricamente energico sul rapporto tra l'individuo e la società.


Irene Navarra / Comunicato critico per il web e la stampa /
1 aprile 2015



Alcune Note biografiche


Alberto Delbianco nasce a Staranzano (Go) il 18 agosto 1933. Dopo le medie frequenta l’Istituto Tecnico Nautico, che lascia alla fine del quarto anno per iscriversi alla “Scuola di Specializzazione di Disegno Artistico” di Trieste. Nel 1960 ha i primi contatti con la Bellvision belga e si trasferisce a Bruxelles dove collabora alla creazione del cartone animato "Pinocchio sulla luna", premiato nello stesso anno al Festival del Film per ragazzi di Venezia. Nel 1961 lavora a Roma per diverse case editrici. Chiamato alla RAI si cimenta nel documentario animato "La lunga calza verde" di Cesare Zavattini. Autore di sigle televisive e Caroselli, entra nell’équipe di Jacovitti e partecipa alla realizzazione di un suo cartone animato. Tornato a Staranzano, presta opera a distanza per le Edizioni Alpe, Fasani-Roma, Flaminia. Saltuariamente la sua firma compare anche su svariati giornali - umoristici e non - come "Il travaso delle idee", "Bertoldo", "Candido", "Il mancino", "Virgola", "La Domenica del Corriere", "Serenissimo", "Super Calandrino", "Supersex", "Telesera"; nonché sui settimanali per ragazzi "Il Monello", "Il Pioniere", "Tiramolla", "Il Vittorioso". Fra i riconoscimenti è da ricordare una Medaglia d’Argento a Foligno nel 1963 alla Mostra Nazionale dell'Umorismo e un Primo Premio per il personaggio dei fumetti Paramecius al Salone internazionale dei Comics di Lucca nel 1967. In parallelo al fumetto sviluppa un genere grafico-pittorico bicromatico e si dedica alla pittura a olio. Muore improvvisamente a Monfalcone (Go) nel 1971.



Sintesi dalla Biografia della figlia, Antonella Delbianco /
1 aprile 2015