Microliriche di ispirazione zen per dare voce ai gioielli creati da Silvia Valenti.

 
 

 

 

La rosa del mare


Sospesa tra gorgonie azzurre 
volevo petali fragranti di libeccio, 
la terra e le sue sponde. Ho però un 
seme che attecchisce solo in mare. 
Rena che penetra le valve 
feconda madreperla 
mi nasconde.



Il lenzuolo della luce


Pensieri azzurri in nastri
ricamano il lenzuolo della luce.
Centauree intrecciano gli steli
e diafani coaguli travestono corazze
di murici limati e rilimati
per ritorni d’onda.

 

 

Yin Yang


Il lato in ombra della collina. 
E il verde annichilito dalla luce. 
Nell’onda il luccichio che si fa vago 
arrotolandosi sul cuore trasparente. 
L'inchiostro esplode dentro il bianco. 
Il nulla e poi il tutto. 
Notte versata dentro un’alba chiara, 
occhi del giorno umidi di buio. 
 


La spirale


Sogno talvolta una spirale 
argento e piombo che travolge 
e cambia il mio colore. 
Mi penetra di opposti. 
Crea un genoma alieno 
e mi rinnova.

 

 

Mistica


(primo tempo) 
Nelle pupille il quarzo dei felini 
e squame di corniola sulla pelle 
così leggere da sembrare veste, 
mi sento donna e serpe in caccia. 
Al collo filigrana di alluminio e rame. 
Ardono perle nel segreto della mente. 
Il battito racchiude un suo cammeo. 
 


(secondo tempo) 
Quando la vita stride tra ingranaggi 
assurdi, il cuore radicato nel corsetto 
imprime segni tenui sopra un vetro. 
Sfere di ottone e gemme si allacciano 
alle dita di metallo. Solo il ricordo 
resta del chiarore. Tracce di meta 
argento nel pensiero. Come 
un rosario di preghiera.

 

 

Capriccio floreale


Nel movimento delle pietre suona 
il tamburo basco l’alba viola 
che srotola sul sole nubi. Nasce 
da un calice di seta e balla 
tra le dita lo spegnersi del verde 
naufragato in prugna. Riverberata 
dentro il cielo un’allusione espansa
allo svariare in gioco.
 


Rosario


Teoria graduale in fuga
di legature, gamme, pause.
Musica infinita.
Una preghiera di rosario
lungo il tempo.
I suoi accordi limpidi.
Immortali.

 

 

Meditazione (in un giardino zen)


Pietre lucenti nel vetro 
di un pensiero. Sabbia 
tracciata dalla mano 
che penetra leggera, 
incontra la materia, 
si quieta nella stasi 
e poi fluisce.




Bianco e Nero


Ad arabesco l’uno dentro l’altro
tanto compenetrati da apparire
mutazioni dello stesso essere.
Uno sgamare vita e morte.
Esistere.