Con – Tatto / Farra d’Isonzo
Storia, Arte, Poesia e Cultura del vino


Gesichte, Kunst, Poesie und Weinkultur
History, Art, Poetry and Wine Culture

 
 
Nel Museo della Civiltà Contadina Friulana (Colmello di Grotta - Gorizia) si presenta il Libro con – tatto / Farra d’Isonzo, un racconto d’arte, critica, storia e poesia curato da Irene Navarra, Alessandra Rea e Silvia Valenti.
Argomenti:"Il tempo dell'uomo e il divenire / Farra d'Isonzo e la sua storia" (A.R.); "Una finestra d'arte sul territorio" (I.N.); "Poesie e cultura del vino" (S.V.).
Liriche di Irene Navarra.
Traduzioni in tedesco di Marina Bressan e in inglese di Chiara Santesso.
Organo promotore: Centro Culturale Tullio Crali (Silvia Weherenfennig, Vilma Canton Lautieri).
Con il Patrocinio e il contributo del Comune di Farra d'Isonzo.
Con la sponsorizzazione delle Aziende vinicole: Colmello di Grotta, Borgo Conventi, Bressan, Jermann,Villanova.






Il contributo poetico di Irene Navarra al libro Con – Tatto / Farra d’Isonzo.

Stampato in 3000 copie, divulga l’arte e la cultura del Friuli Venezia Giulia in Austria, Germania e America. Le traduzioni sono di Marina Bressan per il tedesco e Chiara Santesso per l’inglese. Le liriche fanno parte de La terra, la visione / Gorizia (e dintorni) tra realtà e sogno, Edizioni della Laguna, 2009.

 
 

I vasti filari della mia campagna



I vasti filari della mia campagna
si smagliano in distese di trifoglio
canoro per registri di cicale
e trotto lucido di smalti.


Oltre le vigne case bianche e grigie.
Hanno persiane stupefatte. Ciglia
curiose sulla soglia di un finito
a grappoli vetrosi
con la luce dentro
il caldo dentro
del mosto che si culla
in acini di sole.





E qualche volta al capo dei filari



E qualche volta al capo dei filari
scoccano melograni
dal fascino enigmatico.


Per loro l’uva si alchimizza:
asprigna linfa
trepido scarlatto
più l’ala ambrata della resina
che impingua il nutrimento
e l’aura della luna
caduta incauta nella polpa.





All’orizzonte estremo trabocca



All’orizzonte estremo trabocca
lo skyline cenereargento
dal panno liso delle fronde.


       Raccolgo un tête-à-tête
       di luci e ombre.


Più in basso la pazienza dei filari-
infissecroci nella mia campagna.
Un corvo sbuca tra le stoppie.
Si libra. Abbozza chiazze sul selciato.


       La sera dell’Autunno che s’inoltra
       mesce la pioggia come vino biondo.





Oggi le viti sono nude



Oggi le viti sono nude.
Da un giorno all’altro annunciano
spoglie di fusti come ossame bruno.
Dalle ceppaie esala fumo spesso
che si divora i tronchi
si finge ovatta spumeggiante
si arrota sale striscia
stremando gli arti storti.