O mia Gongila

[Saffo, fr. 22 Voigt]

(Traduzione in libero adattamento di Irene Navarra.)

 
 

Ti prego, o mia Cleantide, prendi
adesso la lira e canta Gongyla.
In veste immacolata lei si appressa.
Il Desiderio la corteggia
come aleggiando intorno
e fa tremare chi la guarda.
Io sono ebbra di piacere
perché la sua bellezza
esaspera Afrodite.


Κέλομαί σε Γογγύλα
πέφανθι λάβοισα μα
γλακτίναν, σέ δηύτε
πόθος τ έαυτος αμφιπόταται.

Τάν κάλαν, ά γαρ κατάγωγις
αύτα επτόαισ’ ίδοισαν
έγω δέ χαίρω
καί γάρ αύτα δή
τόδε μέμφεταί σοι Κυπρογένηα.


O may Gongyla, I pray you
put on the whitest tunic
and come before me: I always
desire you beautiful in garments.

Thus adorned, you make tremble
whoever looks upon you:
and this delights me, because your beauty
reproves Aphrodite.



L’interpretazione del testo segue l’accreditata traduzione di Gianfranco Nuzzo e l’apparato critico contenuto ne “L’amore in Grecia” di Claude Calame (Laterza, edizione 2015).


Immagini:
Sir Lawrence Alma-Tadema, Saffo e Alceo (particolare), 1881;
Sir Lawrence Alma-Tadema, Young Girl with Roses, 1911.

Guarda il video dedicato

Fenomenologia d’amore

[Saffo, fr. 31 Voigt]

 
 

Mi sembra simile a un dio quell'uomo che siede
a te di fronte e ascolta a te vicino
il dolce mormorio del tuo parlare
e ammira quel sorriso
 

che accende il desiderio. Pare scoppiarmi
il cuore dentro il petto. Se solo volgo gli occhi
sul tuo viso, di tutta la mia voce non resta
un solo filo.
 

Ammutolisco allora, e brucia sottilmente
un fuoco la mia pelle. Un’ombra cala
densa sopra gli occhi e cupe
rombano le orecchie
 

e gelido sudore mi pervade. Mentre mi scuote
un fremito e sono anche più pallida
dell'erba e quasi prossima
alla morte.
 

Ma tutto è sopportabile, giacché…




Libero adattamento dal greco antico
Immagine: Egisto Ferroni (1835 – 1912), Saffo,
olio su tela, cm 24 x 20