La sottrazione

Una corsa a ostacoli da Vuoto a Vuoto, la nostra esistenza.
Il suo nucleo d’oro, pulsante di desideri, e il Vuoto cannibale a corona.
Tu nel nucleo, puro di pensieri, le mani pronte a prendere. Gli altri attorno, colmi di doni radicati nella loro pelle più dura del diamante.
Le cose tatuate su di loro.
Così vedi, così è.
Allora, attraverso le lacrime / dentro le parole, preghi.
Forse sta proprio in questo il senso nascosto dell’arrancare senza fiato.
Chiedere con la voce rotta che ti permettano di arrivare ai resti di qualsiasi pasto di chiunque abbia il privilegio di mangiare.
Riempire di suoni il silenzio greve di chi ti vive accanto e non ti guarda mentre succhia la tua linfa e poi trasforma il verde in nero. Nero profondo abisso dove scivoli inevitabilmente, subito votato alla pietà tra maglie lasse di perdono.
- perdono per Perdono -
Amen.