Biscotti secchi e fiori gialli

Sono passati 4 anni e 1 mese da quel maledetto giorno in cui ho perso per sempre una creatura molto amata. Con lei percorrevo le mie campagne sgranocchiando biscotti secchi mentre raccoglievo fiori gialli, splendenti come il piccolo sole che ci pulsava dentro. Adesso spargo briciole di biscotti secchi e corolle di fiori gialli sugli stessi sentieri come in rituale di magia perché:

"15 luglio 2009 (ore 21.30)
Se mi si aprisse il palcoscenico del cielo e lei mi ruzzolasse addosso con il pelo in onde e gli occhi sorridenti alla cinese non sarebbe meraviglia. Un gadget d’oro di una sera quasi in mezz’estate priva di folletti. Un gratis fuorimatch per conciliarmi a Cappuccetto e Biancaneve.
Il fieno sparge aroma spinge aroma fin dentro le ossa. Inalo aroma inghiotto lacrime.
Sono qui a raccontarti giornate senza te quanto ho pensato a te quanto mi manchi - sai il libro va in decollo - ti darà volo l’arte di Roberto - prega per me.
3 mesi fa giocavi tra il trifoglio tenero di questo stesso prato ora zigrino ispido di aghi che bucano la pelle.
Distesa a terra cerco tracce.
Sento l’essenza forte dell’estate. Nessun alone orma ciuffo tra i cespugli. Il nulla e solo il nulla impigliato alle radici sovvertite dei pianeti.
Le tracce sul mio corpo: l’unica geografia che so. Potrei metterci spilli con capocchiette rosse da spingere più giù all’altezza del cuore.”


Da: Irene Navarra, La terra, la visione / Tracce, Edizioni della Laguna, 2009